I soldati russi ormai sempre più demoralizzati da un conflitto che non li vede protagonisti e nel quale continuano a perdere pezzi, oltre a rifiutarsi di eseguire gli ordini, per errore hanno abbattutto un aereo militare della loro flotta: lo ha affermato Sir Jeremy Fleming, il capo dell'agenzia di intelligence Gchq britannica, la principale agenzia di spionaggio del Regno Unito. È in questo clima di tensione, paura e rifiuto che è successo l'incidente. Al momento, però, dal Cremlino non trapela nulla sull’aereo russo abbattuto per errore.

"Abbattono persino l'aereo..."

L'episodio può essere considerata la classica goccia che fa traboccare un vaso pieno di stanchezza e demoralizzazione russa. Non capita così spesso nei conflitti che si sbagli così clamorosamente fino a colpire chi fa parte della propria coalizione. "È chiaro che ha giudicato male la resistenza del popolo ucraino", ha detto Fleming, sottolineando come Putin abba sottovalutato la forza degli ucraini capeggiati da Zelensky e sottovalutato le conseguenze economiche del regime sanzionatorio. Viceversa, ha sopravvalutato le capacità dei suoi militari di assicurarsi una rapida vittoria. "Abbiamo visto soldati russi, a corto di armi e morale, rifiutarsi di eseguire gli ordini, sabotare il proprio equipaggiamento e persino abbattere accidentalmente il proprio aereo", aggiunge.

"Non gli dicono la verità"


Video: I russi arretrano, più raid aerei (Mediaset)

Anche l'intelligence britannica concorda con la valutazione di quella americana, confermata dai portavoce della Casa Bianca, riguardo al fatto che i consiglieri di Vladimir Putin "hanno paura di dirgli la verità" sulla portata degli errori strategici commessi nell'attaccare l'Ucraina. Putin è alle strette, la sua è diventata la sua guerra personale, "il cui costo viene pagato dai civili innocenti in Ucraina e, sempre di più, anche dalla popolazione russa", ha aggiunto Fleming. Gli errori dello zar nascono dal fatto che sia rimasto isolato, un leader solo che non rieve più le informazioni accurate di cui ha bisogno e alcuni consiglieri, invece di mentirgli, omettono di dire e di fare per timore di conseguenze più grandi di loro. Ecco perché l'armata russa sta andando allo sbaraglio, perché i leader non sono allineati, né a Mosca né sul campo di battaglia dove, tra l'altro, decine di generali e comandanti sono morti per mano ucraina.

Il ruolo dei Wagner

Come ci siamo occupati sul Giornale.it, viste le enormi perdite, l'ultima carta che Putin sta giocando per provare a limitare i danni. "Si ritiene che il gruppo Wagner, la compagnia militare privata con sospetti legami con il Cremlino, sia pronto a inviare un gran numero di personale in Ucraina per combattere al fianco dei russi", ha aggiunto la spia britannica, che si è lasciato andare a una considerazione amara. "È probabile che i mercenari Wagner vengano usati come 'carne da cannone' per cercare di limitare le perdite militari russe". ​​Su InsideOver abbiamo approfondito le origini di questo gruppo: si tratta di mercenari nati nel 2014 per mano di Dmitriy Valeryevich Utkin, ex colonnello delle forze speciali russe nato nel 1970 in Ucraina pronti a tutto, addestrati alla guerra, quasi sempre ex militari dell’esercito russo che, dietro lauto compenso, offrono i propri servigi al Paese attraverso un’impresa privata.

Le prime notizie parlano di un loro impiego in Donbass, a sostegno della causa separatista. Poi, nel 2015, iniziano ad arrivare le prime informazioni sull’impiego di questo gruppo nella guerra di Siria, nodo della politica russa in Medio Oriente. Dal dicembre del 2015, la società inizia a contare i suoi primi morti: i media riportano l’uccisione di una decina di civili russi a Latakia durante gli scontri con i gruppi armati ribelli. Altre volte, il loro impiego è stato quello di una vera e propria polizia militare che ha sostituito le truppe regolari.