geniwit Beni culturali, Nft per raccogliere fondi e allargare il pubblico

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  • BLOG_POSTED_BY: Geniwit Admin
  • BLOG_POSTED_ON: Mar 19, 2022
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  • Description : Beni culturali, Nft per raccogliere fondi e allargare il pubblico

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  • Beni culturali, Nft per raccogliere fondi e allargare il pubblico

    di Alessia Maccaferri

     La scansione di un’opera  del Tiziano, di proprietà dell’Ermitage,  esposta a Palazzo Reale a Milano
     La scansione di un’opera del Tiziano, di proprietà dell’Ermitage, esposta a Palazzo Reale a Milano
     





     

    Gli impalpabili Nft possono diventare un tesoretto molto concreto per i musei, a corto di risorse e penalizzati da questi due anni di pandemia. Ma come ricavarne valore? Se per le opere native digitali contemporanea gli artisti sono i detentori dei diritti, come si può muovere un’istituzione culturale chiamata a tutelare un bene culturale che è patrimonio collettivo? La prima questione riguarda la digitalizzazione e i suoi costi perché il presupposto degli Nft (non fungible token) è creare una copia digitale.

    «Il nostro processo prevede la scansione 3D delle opere e la generazione di “un’immagine univoca virtuale” basata su dati metrici. Questi asset digitali vengono notarizzati su blockchain. Le scansioni che facciamo nel tempo della stessa opera vengono riportate alla stessa immagine univoca virtuale e confrontate tra loro: algoritmi di identificazioni colgono le differenze per permettere di risalire alle cause. Informazioni fondamentali per il monitoraggio preventivo sulla stato di conservazione delle opere» spiega Danilo Rea, ceo e co-fondatore di Werea Srl, startup che ha lanciato AerariumChain, per generare valore per i musei, le istituzioni e tutti i custodi di opere d’arte e che vanta partnership con il Museo Egizio, Palazzo Reale di Milano, Museo Diocesano di Mantova.

     
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    Con Nft una quota a favore dell’ecosistema

    «Offriamo ai musei un servizio di monitoraggio basato sulle scansioni 3D esteso a tutta la collezione. Questo servizio è ora accessibile anche alle istituzioni che non hanno budget, grazie agli Nft» aggiunge Rea. AerariumChain infatti propone gratuitamente il servizio di scansione se il museo emette NftMicro - pensati proprio per i musei che non possono vendere la proprietà dell’opera – dove una piccola quota dell’emissione va a sostegno dell’ecosistema. Il marketplace sarà lanciato nell’estate.

    Werea ha appena conquistato la fiducia di Borderless Capital e Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore che investono rispettivamente 252mila e 70mila euro in equity, per un aumento di capitale complessivo pari a 322mila euro su una valutazione pre-money di tre milioni.

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    Gamification nel metaverso

    «Il nostro approccio agli Nft è partito grazie al grant di Algorand Foundation (blockchain creata dal professore del Mit Silvio Micali, ndr) . Stiamo creando un ecosistema a cui stanno dando il contributo anche realtà come Orrick e Deloitte». La modalità principale di fruizione degli Nft Micro sarà il metaverso: «Vogliamo democraticizzare l’accesso alle opere. Per esempio, permettiamo la creazione di migliaia di NftMicro per ogni opera in modo che chiunque, anche con pochi euro, ne possa acquistare uno per fruire dell’opera nel metaverso, dove implementiamo meccanismi di gamification, creando fonti di entrate per i musei » spiega Rea. Peraltro con queste nuove esperienze virtuali i musei hanno la possibilità di allargare i propri pubblici.